Dopo la notizia di poche settimane fa relativa al referendum britannico programmato per il prossimo 23 giugno, le prime pagine dei giornali sono state dominate dalla Brexit e dai suoi possibili effetti sull’economia del Regno Unito. Anche se “dal nome potrebbe sembrare l’ultimo profumo di Dolce & Gabbana” come racconta con ironia la consulente finanziaria Elisabetta Massa, la Brexit – come la precedente Grexit e i successivi termini derivati – è una parola macedonia che nasce da un’esigenza di sinteticità ma soprattutto di sensazionalismo tipica del gergo giornalistico-finanziario. Più di recente, inoltre, le parole macedonia stanno riscuotendo grande successo sui social media, in particolare in funzione di hashtag.
Ma partiamo dal principio. Tutto è nato con la Grexit che, come ricorda il vocabolario dei neologismi Treccani, compare per la prima volta nel 2012 quando s’iniziò a paventare la possibilità di un’“uscita della Grecia dall’area dell’euro”. Verso la fine dello stesso anno l’Economist introduce invece il termine Brixit che, nonostante sia il più logico risultato di Britain + Exit, non riesce però a fare presa e viene scalzato da Brexit (25.900.000 risultati su Google rispetto ai 33.900 risultati di Brixit a marzo 2016); mantenendo intatta la parola exit, il termine Brexit risulta infatti più trasparente e semplice per il lettore.
Sull’onda della Grexit sono poi nate numerose altre parole macedonia per ogni Paese a rischio; ma se per l’uscita della Spagna si è parlato senza dubbio di Spexit, nel caso dell’Italia non si è ancora scelta una soluzione definitiva fra Itexit e Italexit: una conferma che si tratta di un’eventualità molto remota? Personalmente lo spero!
Ma tornando alle nostre parole macedonia, avete trovato l’intruso?
Se dal punto di vista della costruzione morfologica sono tutte ottenute dal nome abbreviato di una nazione e dalla parola exit, in realtà non rimandano affatto alla stessa sfera semantica. A questo proposito, ci torna ancora una volta utile il dizionario Treccani che definisce la Brexit come “l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea”. E infatti come potrebbe il Regno Unito uscire dall’Eurozona se non vi è mai entrato a far parte?
La Brexit, oltre alle numerose conseguenze che potrebbe avere sull’economia britannica (esportazioni, PIL ecc.), riporta sotto i riflettori un’importante differenza concettuale tra due termini spesso erroneamente utilizzati come sinonimi: Eurozona e Unione europea. Se tutti i Paesi dell’Eurozona (o Area Euro) sono anche Paesi dell’Unione europea, non vale invece il contrario. E il Regno Unito, che non ha mai aderito all’Eurozona, dovrà presto decidere se abbandonare anche l’Unione europea. Come andrà? Pensate che una Brexit possa essere utile al Regno Unito o ne temete gli svantaggi da ambo le parti?
L’autrice del contributo
Da oltre 10 anni Chiara Zanardelli si occupa di traduzioni finanziarie e legali nelle combinazioni inglese-italiano e spagnolo-italiano. Insieme all’amore per le lingue, nutre da sempre una forte passione per le nuove tecnologie e l’innovazione digitale. Per info: www.traduzionechiara.it