Nei mesi scorsi si è parlato più volte dell’agitazione e delle reazioni dei traduttori alle ennesime richieste “da fame”. Da questo attivismo dei traduttori nasce il movimento “No Peanuts!” e il bellissimo slogan “If you’re NOT a monkey, stop working for peanuts!”.
La presentazione italiana del sito dice:
“E’ un gruppo internazionale sempre più ampio di interpreti e traduttori con un obiettivo in comune: guadagnarsi da vivere con il proprio lavoro. Diventa sostenitore (vedi la sezione “Welcome” sul blog No Peanuts!), pubblica il logo No Peanuts! sul tuo sito.”
Consultando il blog si scopre che il movimento ha un vero e proprio decalogo:
1. Non abbassare le tariffe
2. Spiega le tue motivazioni al cliente
3. Non cedere al panico
4. Siamo tutti sulla stessa barca
5. Riprendi possesso del tuo ruolo
6. Boicotta agenzie e intermediatori on-line
7. Utilizza le risorse
8. La deflazione delle tariffe non è solo un problema economico
9. Rifiuta condizioni di lavoro offensive
10. Tieniti in contatto con i colleghi
Indipendentemente dal movimento in sè, si rileva ormai da parecchi mesi una presa di coscienza dei traduttori espressa nelle varie petizioni, blog e iniziative di protesta…e non credo che si esaurirà a breve come testimonia il nuovo blog di riflessione Albo sì Albo no.
Nell’incipit si dichiara:
“questo sito nasce per promuovere il miglioramento dell’assetto della professione di traduttore e di interprete in Italia. Il sito intende essere un “think tank”, ovvero, uno spazio per riflettere, discutere, coordinare le migliori proposte, raccoglierle in maniera organica e presentarle alle autorità che proprio in questi mesi si stanno occupando di attuare la riforma delle professioni atipiche, di cui facciamo parte.”
Insomma molto bolle ancora in pentola!