Da diverse settimane, anche grazie all’elezione di Trump e alle aspettative di nuovi incentivi alle imprese USA, non si fa che parlare di un aumento del risk appetite fra gli investitori. Leggiamo infatti di uno “Strong Risk Appetite” su Investing.com e di “Wall Street at record levels as risk appetite improves” sul Financial Times, ma anche in Italia Trend Online titola “Torna il risk appetite sui mercati”.
Una strana metafora per un settore così tecnico come quello della finanza?
In realtà questo linguaggio metaforico non è una novità per chi lavora in ambito finanziario. Nonostante la sua natura informativa, il linguaggio della finanza è infatti ricco di metafore, da quelle di guerra come il famoso bazooka di Draghi a quelle marittime relative alla navigazione nei mercati o ai venti favorevoli e contrari. Le metafore risultano particolarmente utili per dare un effetto sensazionalistico e suscitare emozioni nel lettore, in particolare nel linguaggio finanziario delle notizie (per approfondire rimando al corso della collega Francesca Airaghi).
Come avrete capito, è del tutto legittimo e spesso opportuno rispettare anche nella traduzione questo stile metaforico, tanto che i quotidiani italiani di settore ricorrono molto spesso all’espressione appetito per il rischio riferita agli investitori. Nei testi più informativi, l’italiano richiede però un linguaggio più formale dove l’effetto metafora risulta spesso poco elegante. In questo caso suggerisco di ricorrere a soluzioni meno metaforiche e letterali, anche per evitare ripetizioni molto fastidiose per noi lettori italofoni.
Per trovare un’alternativa alla metafora culinaria, partiamo dalla definizione di risk appetite di InvestorWords:
The level of risk that a person or corporation is willing to take in order to execute a strategy.
E in italiano? Direi che abbiamo l’imbarazzo della scelta.
Sicuramente si può parlare di propensione al rischio (Il Sole 24 Ore) o di obiettivo di rischio (Banca d’Italia), inteso come il livello di rischio che si intende assumere, in relazione all’attività svolta, per il conseguimento degli obiettivi strategici. Se non abbiamo problemi di sinteticità, anche espressioni come grado di rischio definito (Deloitte) o rischio target che la compagnia è disposta a correre (Cattolica Assicurazioni) possono andare bene. Quello che suggerisco di evitare è, come sempre, l’uso dell’inglese. Se posso dirlo in italiano perché non farlo?
E voi, cosa preferite o suggerite come traduzione di risk appetite? Ditemi la vostra nei commenti!
L’autrice del contributo
Da oltre 10 anni Chiara Zanardelli si occupa di traduzioni finanziarie e legali nelle combinazioni inglese-italiano e spagnolo-italiano. Insieme all’amore per le lingue, nutre da sempre una forte passione per le nuove tecnologie e l’innovazione digitale. Per info: www.traduzionechiara.it