Alzi la mano chi non si è mai trovato a fare esercizi linguistici sui cosiddetti false friend, ossia quelle parole di due diverse lingue che, pur essendo graficamente o foneticamente simili, rimandano a significati diversi. E se può essere comprensibile che un principiante inciampi su actually o su sensible, di certo dagli addetti alla comunicazione per eccellenza, ovvero i giornalisti, ci si aspetta una maggiore attenzione.
Non vi è mai capitato di leggere una notizia e rendervi conto che il giornalista è caduto in un tranello linguistico?
Questa settimana vi vorrei segnalare un falso amico dell’ambito legale che trovo ripetutamente travisato dalla stampa italiana: il termine bankruptcy.
A dispetto della sua origine italiana (“banca rotta” per l’uso medievale di rompere il banco al banchiere che risultava insolvente), oggi bankruptcy fa semplicemente riferimento a un “legal proceeding involving a person or business that is unable to repay outstanding debts” (Investopedia) vale a dire a una procedura concorsuale che l’ordinamento prevede in caso di insolvenza. La nostra bancarotta è invece un vero e proprio reato legato al fallimento e può configurarsi come bancarotta “fraudolenta (art. 216 R.D. 16 marzo 1942, n. 267, c.d. legge fallimentare) o semplice (art. 217 l. fall.) a seconda che sia commessa con dolo o con colpa” (Treccani).
Se bankruptcy è il fallimento, avremo ad esempio bankruptcy court, bankruptcy proceeding, bankruptcy order, bankruptcy act che sono rispettivamente il tribunale fallimentare (attenzione anche al false friend Tribunal che si utilizza solo per corti speciali), la procedura fallimentare, la dichiarazione di fallimento, la legge fallimentare; la bancarotta italiana può invece essere resa con failure (fraudolent failure in caso di bancarotta fraudolenta), un sostantivo più volte impiegato dalla stampa estera in relazione al caso Parmalat.
Anche voi avete notato grossolani errori di traduzione da parte della stampa italiana? O addirittura l’utilizzo indiscriminato di traduzioni automatiche realizzate con Google Translate? Raccontatecelo nei commenti!
Nel frattempo vi lascio con alcuni divertenti epic fail dei nostri giornalisti italiani:
- MasterCard sul TgLa7
- La chiusura di WhatsApp
- L’hanging on del Corriere
L’autrice del contributo
Da oltre 10 anni Chiara Zanardelli si occupa di traduzioni finanziarie e legali nelle combinazioni inglese-italiano e spagnolo-italiano. Insieme all’amore per le lingue, nutre da sempre una forte passione per le nuove tecnologie e l’innovazione digitale. Per info: www.traduzionechiara.it