Archiviati (si fa per dire) i discorsi sulle elezioni USA, le prime pagine dei giornali tornano a essere dominate da altri motivi di incertezza che pesano sull’andamento dei mercati. Tra i più importanti, senza dubbio, figurano le voci di un possibile tapering della BCE. L’ennesimo anglicismo finanziario?
Basta una rapida ricerca per scoprire che, con gli oltre 60.000 risultati di Google, tapering è, di fatto, un termine del lessico finanziario italiano. A dispetto di quest’enorme diffusione, dubito però che il termine sia altrettanto trasparente per un lettore generalista di madrelingua italiana. Se in un testo tecnico tradurre tapering è ovviamente fuori discussione perché si tratta di un termine molto specifico e chiaro per gli operatori del settore, quando si traduce un testo più divulgativo però, pur menzionando la voce inglese, credo sia imprescindibile dare qualche informazione in più al lettore in modo da favorirne la comprensione.
Quindi più che “come si traduce”, oggi cerchiamo di capire, cos’è il tapering?
Innanzitutto, un po’ di storia: le prime attestazioni risalgono al 22 maggio 2013 quando il termine viene utilizzato dall’allora numero uno della Federal Reserve, Ben Bernanke, nel corso di un’audizione al Congresso. Nello specifico, a seguito dell’audizione, i media riferiscono che:
[…] the Fed may taper – or reduce – the size of the bond-buying program known as quantitative easing (QE).
Nonostante la parola taper figuri già nei dizionari generalisti (tra gli altri significati, “a gradual decrease” nel Merriam-Webster), i media USA chiariscono subito al lettore cosa si intenda in ambito finanziario, ossia una riduzione o meglio un rallentamento, da parte della banca centrale, del ritmo di acquisto di asset sul mercato, il cosiddetto QE. Non sorprende che, ancora una volta come già accaduto per il quantitative easing, il termine inglese adottato dalla Fed sia poi utilizzato per estensione anche per riferirsi alla politica monetaria della BCE.
E i media italiani? Ferma restando la grande diffusione – a cui ho già accennato – del termine inglese tra i siti Web e i quotidiani italiani, e la mancanza di una traduzione ufficiale, il traduttore è libero di scegliere la perifrasi più efficace per trasmettere il senso di questa manovra al lettore, tra le più comuni “riduzione degli stimoli monetari”, “riduzione degli acquisti mensili di titoli” o, scegliendo una soluzione più libera, “avvio della fase di normalizzazione della politica monetaria”.
Qual è la vostra traduzione preferita o, ancora meglio, quella preferita dai vostri clienti? Scrivetelo nei commenti!
L’autrice del contributo
Da oltre 10 anni Chiara Zanardelli si occupa di traduzioni finanziarie e legali nelle combinazioni inglese-italiano e spagnolo-italiano. Insieme all’amore per le lingue, nutre da sempre una forte passione per le nuove tecnologie e l’innovazione digitale. Per info: www.traduzionechiara.it