È un anno di prime volte per la politica del Vecchio Continente. È la prima volta che uno Stato membro dell’Unione europea, il Regno Unito, si accinge ad appellarsi all’articolo 50 del Trattato di Lisbona. È la prima volta che la Spagna si vede costretta alla ripetizione delle elezioni generali per l’incapacità del neocostituito parlamento di formare un governo. Ed è la prima volta che l’Austria assiste all’annullamento del ballottaggio per l’elezione del Presidente federale e richiama i cittadini alle urne per un terzo turno. Lo scorso 1º luglio, la notizia ha fatto il giro dei giornali di tutta Europa: la Corte costituzionale austriaca ha riscontrato tante e tali irregolarità nello spoglio delle schede da sentenziare l’annullamento del voto del 22 maggio e la convocazione di un nuovo ballottaggio. Che si terrà in autunno. Nel frattempo, però, il presidente uscente Heinz Fischer ha lasciato l’incarico e, come previsto dall’art. 64 della Costituzione, la presidenza del Paese è stata assunta collegialmente dai drei Präsidenten des Nationalrates.
Ovvero?
Non essendo questa la sede per una spiegazione particolareggiata del sistema politico austriaco, mi limito a chiarire che nel Paese nostro vicino il potere legislativo è esercitato da un parlamento bicamerale “formato dal Consiglio nazionale (Nationalrat) e dal Consiglio federale (Bundesrat)” (Atlante Geopolitico Treccani). Il Nationalrat, eletto a suffragio diretto, rappresenta la camera bassa, mentre il Bundesrat, eletto dalle assemblee dei Länder, costituisce la camera alta o seconda camera (dossier “Le Camere alte in Europa e negli Stati Uniti“, Servizio Studi del Senato). Inoltre, come specificato negli articoli 30 e 36 della Costituzione austriaca “Der Nationalrat wählt aus seiner Mitte den Präsidenten, den zweiten und dritten Präsidenten”, mentre per quel che riguarda il Bundesrat “Der Vorsitzende führt den Titel «Präsident des Bundesrates», seine Stellvertreter führen den Titel «Vizepräsident des Bundesrates»”.
Ora, in che termini è stata riportata la notizia sulla stampa italiana? Ho spulciato vari siti e ho notato come il riferimento alle tre figure incaricate di guidare il Paese fino alle elezioni di ottobre – der Präsident, der zweite Präsident und der dritte Präsident des Nationalrates – sia stato gestito in modo molto vario e non sempre condivisibile. C’è chi ha parlato di “presidenti delle Camere” (Il Messaggero, Il Fatto Quotidiano e altri), offrendo un’informazione sostanzialmente sbagliata; chi di “tre rappresentati dei primi partiti in Parlamento” (Il Sole 24 Ore), dicendo il vero, ma mantenendosi sul vago; e chi di “tre funzionari parlamentari” (Forexinfo), scegliendo un’espressione fin troppo generica. Chi si è avvicinato di più ha spiegato che Heinz Fischer sarebbe stato sostituito “dalla presidente del parlamento, Doris Bures, e dai suoi due vice” (Internazionale), un’indicazione imprecisa nei limiti del mancato riferimento esplicito al Nationalrat e del fatto che tecnicamente non si tratta di un presidente e due vice, ma di tre presidenti.
Dal mio punto di vista, in questo caso non si tratta di cercare il pelo nell’uovo né di voler essere precisini all’estremo, tanto da rendere il messaggio incomprensibile a un lettore non specializzato, come è il destinatario degli articoli sopra citati e del testo che ho tradotto sul tema. A volte salvare capra (precisione terminologica) e cavoli (trasparenza e chiarezza) non è impossibile. L’importante è avere la volontà – e la possibilità, perché ci sono casi in cui all’autore o traduttore non ne viene dato il tempo – di documentarsi a dovere e di riflettere con attenzione sulla scelta delle parole. Per questo, nella mia traduzione ho parlato dei tre presidenti del Consiglio nazionale, la camera bassa del parlamento austriaco. Sarebbe comunque un po’ tardi per pentirmi, ma detta in tutta sincerità sono convinta che la mia soluzione, lungi dall’essere l’unica possibile, raggiunga efficacemente gli obiettivi di correttezza e chiarezza.
Voi cosa ne pensate? Quale strategia adottate quando in un testo o in una traduzione dovete riferirvi a istituzioni o cariche diverse da quelle esistenti nel sistema politico italiano? Raccontatelo nei commenti!
L’autrice del contributo
Elisa Farina, nata e cresciuta in Italia, ha trascorso gli anni della prima adolescenza in Germania. Tredici anni più tardi si è stabilita in Spagna, dove vive tuttora e lavora come traduttrice dal tedesco, inglese, spagnolo e francese verso l’italiano. Per info: www.elisa-farina.com