Lo scorso 4 settembre, un terremoto politico ha scosso il nord-est della Germania. La CdU di Angela Merkel è stata sorpassata a destra da Alternative für Deutschland (AfD) e ha dovuto prendere atto del chiaro messaggio di malcontento espresso dalla popolazione. La sconfitta è stata ancor più dolorosa perché subita nel Land in cui la cancelliera tedesca ha il suo collegio elettorale, ovvero il Mecklenburg-Vorpommern. Che in italiano si chiama…
Qui finiscono i grattacapi per il governo tedesco e cominciano quelli per il traduttore. Che non gioverà particolarmente del detto “mal comune, mezzo gaudio”. Uno sguardo a un certo numero di articoli pubblicati sui mezzi di comunicazione italiani si conclude senza grandi delucidazioni. C’è chi taglia la testa al toro limitandosi a parlare di Meclemburgo (ad esempio Il Fatto Quotidiano). Altri si sentono meno a proprio agio a ignorare del tutto il secondo componente amministrativo-territoriale del Land e propendono per Meclemburgo-Pomerania (La Repubblica), traduzione comunque incompleta. Per lo più, ho visto alternare le due soluzioni (Il Sole 24 Ore e La Stampa), a dimostrazione del fatto che in italiano quel Vorpommern crea non poche difficoltà. Che ci piaccia o no, però, questo stato federale si compone di due parti, il Meclemburgo e… la Pomerania Anteriore. Anche detta Pomerania Occidentale.
Ah. Ecco, dunque, la fonte del problema. Esistono due traduzioni. Bisognerebbe sapere qual è la più corretta. Sempre che ve ne sia una più corretta. E chiarirlo non è facile. Analizziamo la situazione.
La Vorpommern deve il proprio nome alla contrapposizione con la Hinterpommern, dalla quale è distinta geograficamente e politicamente, con confini che si sovrappongono solo parzialmente. La separazione geografica è data dal fiume Oder: ad ovest del suo letto si estende la Vorpommern, ad est la Hinterpommern. La divisione politica, dal canto proprio, ha superato numerose tappe nel corso della Storia e ha adottato la forma attuale nel secondo dopoguerra: dalla fine del conflitto, la Vorpommern è parte della Germania (dapprima limitatamente alla RDT) e la Hinterpommern della Polonia. Letteralmente i due nomi si traducono come “Pomerania anteriore” e “Pomerania posteriore”. Per via della loro posizione rispetto all’Oder, tuttavia, in italiano i due territori vengono spesso denominati “Pomerania occidentale” e “Pomerania orientale” (si veda, ad esempio, l’articolo dell’Enciclopedia Treccani sulla voce “Pomerania”). Perché non aggiungere qualche filo in più per intricare per bene la matassa? Per esempio, cos’hanno da dire al riguardo i dizionari? Il nuovo dizionario di Tedesco Zanichelli, il Langenscheidt e altri si pronunciano in favore di “Meclemburgo-Pomerania Anteriore”. E cosa dice invece una fonte autorevolissima, il sito web delle Rappresentanze tedesche in Italia? Ma che domande! “Meclemburgo-Pomerania Occidentale”, naturalmente.
(Fonte: Wikipedia)
Diciamocela tutta: quasi quasi limitarsi a “Meclemburgo” o a “Meclemburgo-Pomerania”, come fanno tanti giornali, non è poi un’dea così malvagia. Ovviamente, però, io non lo farei mai. Non è corretto. Sono convinta che si debba scegliere tra Meclemburgo-Pomerania Anteriore e Meclemburgo-Pomerania Occidentale. L’importante è essere in grado di difendere la propria decisione ed essere coerenti nell’uso. Io, ad esempio, la mia scelta l’ho fatta: Meclemburgo-Pomerania Anteriore. La mia motivazione? La distinzione tra Pomerania occidentale e Pomerania orientale si basa sulla separazione geografica creata dall’Oder. Il confine orientale del Mecklenburg-Vorpommern, però, non coincide con il fiume, che anzi non tocca per nulla. Come spesso accade, non c’è perfetta sovrapposizione tra confine politico e confine geografico. A mio parere, quindi, ha poco senso usare per la realtà politica una terminologia fondata sulla realtà geografica. A questo punto, la domanda sorge spontanea: siete d’accordo? Scrivetelo nei commenti!
L’autrice del contributo
Elisa Farina, nata e cresciuta in Italia, ha trascorso gli anni della prima adolescenza in Germania. Tredici anni più tardi si è stabilita in Spagna, dove vive tuttora e lavora come traduttrice dal tedesco, inglese, spagnolo e francese verso l’italiano. Per info: www.elisa-farina.com