Le vacanze natalizie non sono ancora concluse ma noi di “Come si traduce?” torniamo con un post speciale per farvi conoscere il dietro le quinte della nostra rubrica e darvi qualche anticipazione su quello che accadrà nel 2017.
Anche se il lancio ufficiale risale al 7 gennaio 2016, il duo Chiara & Elisa nasce alcuni mesi prima. Galeotto fu un post di Chiara che verteva, manco a dirlo, sulla terminologia; dopo qualche scambio di battute e una conoscenza solo virtuale, il primo vero incontro risale all’ottobre 2015 in occasione della Giornata del Traduttore. Nel frattempo Elisa scrive tre guest post per il blog Traduzione Chiara e solo allora si decide per una collaborazione più regolare con il lancio, nel gennaio 2016, della serie “Come si traduce?”.
Ma perché scrivere insieme a un collega? Vi raccontiamo in cinque punti perché, per noi, “two is megl che one”.
Senso di responsabilità nei confronti dell’altro
Gestire un blog non è affatto semplice, soprattutto se si intende scrivere con cadenza regolare (come consigliamo caldamente di fare per mantenere vivo l’interesse del pubblico). E per chi, come noi, scrive per raccontarsi e promuovere la propria attività (ovvero senza alcun guadagno diretto) è difficile mantenere l’impegno preso con i lettori quando, ad esempio, si registra un aumento del lavoro pagato (nel nostro caso le traduzioni) oppure sorgono imprevisti personali. Il rischio è sempre quello di accantonare il blog e, scrivendo con minor continuità, anche di perdere i lettori abituali. Lavorando in due è invece più facile sostenersi reciprocamente e assistere il collega quando si trova in un momento di difficoltà.
Un impegno più sostenibile
Oltre ai vantaggi psicologici, lavorare in due riduce il peso dell’impegno che, nel nostro caso, consiste nella stesura di due articoli al mese, oltre alla revisione di due articoli della collega e il lavoro sulle immagini.
Un’occasione di confronto
Lavorare in due al blog è un’ottima occasione di confronto: a parte la lettura (e correzione) reciproca degli articoli e la scelta condivisa di immagini e grafica, il confronto con un’altra persona è utilissimo per non perdere la bussola o affrontare inconsapevolmente temi di scarso interesse. Inoltre rappresenta un’occasione di apprendimento continua dal momento che quello che è scontato per una persona non lo è necessariamente per un’altra.
Una nuova amicizia
Ebbene sì, abbiamo iniziato a lavorare insieme per una semplice affinità di pelle, senza per la verità conoscerci molto bene. Vivendo in due città molto distanti, le occasioni per confrontarsi di persona non sono state molte. Ma ormai tra una call via Skype, un messaggio di WhatsApp e un’email, la conoscenza si è approfondita fino a trasformare una collaborazione lavorativa in una bella amicizia.
Lavorare in team
In un lavoro solitario come quello del traduttore, collaborare in un blog aiuta a non considerare i colleghi come concorrenti ma come risorsa, mettendo da parte il timore che l’altro ci rubi la scena. Nel nostro caso, pur avendo alcune combinazioni linguistiche in comune, operiamo in settori piuttosto diversi e, in quanto professioniste, non intendiamo avventurarci in settori sconosciuti solo per accaparrarci un cliente. Ci siamo spesso scambiate contatti e date referenze, e sicuramente potremmo lavorare bene in team ove se ne presentasse l’opportunità.
Passato un anno, è arrivato anche per noi il tempo di fare bilanci e fare spazio a nuovi progetti. Come sapete, il tempo è tiranno e quindi ci vediamo costrette a ripensare a questa rubrica. Dato che Elisa non riuscirà nei prossimi mesi a partecipare attivamente alla rubrica, abbiamo deciso – nell’ottica di mantenere l’approccio a più voci – di aprire una volta al mese ai contributi dei colleghi.
Hai mai perso ore per risolvere un dubbio terminologico e vuoi condividere la tua impresa con i colleghi, gli operatori del settore o potenziali clienti? Hai un dubbio terminologico su cui vuoi confrontarti? Scrivi a info chiocciola traduzionechiara.it e Chiara ti spiegherà come contribuire alla rubrica. Il terzo giovedì del mese sarà dedicato alle avventure terminologiche dei colleghi. Sei dei nostri?
Ti aspettiamo!
Chiara e Elisa