«…compito assai ingrato per chi vi si dedichi» (F.De Franchis).
Perchè il curatore del più famoso dizionario giuridico fa un’affermazione di questo tipo?
Il linguaggio giuridico presenta numerose problematiche per il traduttore: non è solo un linguaggio particolarmente complesso per la sintassi e il lessico specifico ma soprattutto per la necessità di una conoscenza approfondita degli istituti giuridici dei Paesi interessati. È generalmente noto l’incolmabile divario che esiste tra i sistemi di common law (britannico-statunitense) e quelli di civil law, legati alla tradizione romana (si veda a questo proposito l’articolo La traduzione giuridica e il Legal English ed anche Civil Law – Common Law: due sistemi a confronto); ma anche senza far riferimento a universi così differenti, in ogni caso, il passaggio da una lingua all’altra necessita di una consapevolezza precisa delle differenze fra i diversi concetti in modo da scegliere la traduzione più adeguata. Tradurre un testo legale non significa quindi adattare e uniformare il testo di partenza al sistema giuridico del destinatario, ma rendere chiari i concetti espressi senza adeguarli a un ambito differente in cui perderebbero la propria valenza originaria.
Traduzione Chiara, grazie ad una formazione specifica e ad un processo di verifiche ad hoc, fornisce traduzioni accurate in ambito legale corredate, in caso di necessità, da un apparato esplicativo; Traduzione Chiara si propone infatti di segnalare al cliente i casi più rilevanti in cui non si riscontra esatta corrispondenza fra gli istituti giuridici.
Traduzione Chiara sceglie così la chiarezza in modo da assicurare al cliente una completa comprensione del testo, senza rischi di appiattimento delle differenze tra i sistemi giuridici.
E per chi vuole approfondire il diritto all’interno dell’Unione Europea è possibile consultare il corpus multilingue di Eurlex.