Avete già sentito parlare delle challenger bank che starebbero sfidando il modello bancario tradizionale?
Per me questa espressione sta diventando un vero e proprio tormentone negli ultimi mesi, tanto da indurmi alla ricerca di una traduzione “ufficiale”. Come spesso accade per i termini rientranti nella sfera del FinTech, l’inglese la fa da padrone e infatti su diversi siti Web italiani troviamo proprio l’espressione challenger bank.
Ma si tratta di un’espressione trasparente e di facile comprensione per il lettore italiano? Temo proprio di no, vediamola insieme.
Partiamo da alcune definizioni:
A relatively small retail bank set up with the intention of competing for business with large, long-established national banks. (Oxford Dictionary)
A new type of bank set up to compete with large, traditional, national banks (Cambridge Dictionary)
Come dicevo, il termine è piuttosto recente ma ha comunque subito un’evoluzione negli ultimi anni.
The term has evolved. It used to mean any financial institution that wasn’t one of the high-street banks, but it has moved on from there as different entrants to the market have challenged different sectors. […] The term ‘challenger banks’ is fast becoming a misnomer, such is the level of diversity displayed by today’s range of financial services providers. […] So how do you identify a challenger bank? One suggestion is that they all share the need to operate differently, with far greater agility than their traditional high street counterparts. (Alex Hammond)
Quindi sotto il cappello delle challenger bank rientrano istituti non tradizionali ma operanti in ambiti diversi, dalle banche digitali disponibili solo su App alle banche tradizionali che hanno rivoluzionato il proprio approccio, a quelle specializzate in settori verticali. Insomma, dare una definizione omnicomprensiva non è facile e, come spesso avviene, la strada più semplice è quella dell’anglicismo. Altre proposte?
Su Fintastico si parla di non banche che vengono definite:
startup dall’anima tecnologica nate per entrare nel mercato finanziario in modo più moderno, rompendo gli schemi e offrendo delle modalità di gestione del proprio denaro dirette e trasparenti
Dubito però che non banche sia un termine trasparente e ritengo più appropriata l’espressione neo-banche o nuove banche digitali che permette di cogliere il lato innovativo dell’iniziativa, oltre che la componente tecnologica. Un’opzione più generalista e vaga è quella di ricorrere a banche non tradizionali, ammesso che si decida di non porre l’accento sul carattere “digitale” di questi istituti. Una traduzione “ufficiale” comunque ancora non esiste, forse anche per la novità di questa iniziativa in Italia; infatti, a fronte delle diverse realtà presenti all’estero (da N26 a Starling Bank), in Italia la prima challenger bank è stata lanciata solo di recente (Hype del Gruppo Banca Sella).
La banca tradizionale è prossima all’estinzione? Probabilmente un’evoluzione è inevitabile e scopriremo presto se la questione sarà affrontata anche a livello di lessico. Per il momento, attendo le vostre proposte per la traduzione di challenger bank nei commenti!