Non è la prima volta che parliamo di inflazione in questo blog ma, mai come oggi, il tema ci tocca tanto da vicino. Dopo aver spiegato cosa si intende per headline e core inflation, oltre che di deflazione e disinflazione, vediamo come l’inflazione si fa sentire sulla nostra spesa, o meglio, come i produttori di alimentari, detersivi e prodotti per la cura della persona trasferiscono in maniera occulta il peso dell’inflazione sui clienti.
Le strategie di produttori o fornitori di servizi
In inglese è stato coniato il termine shrinkflation (da shrink ossia restringere) che in italiano può essere reso come riporzionamento o sgrammatura: si tratta una strategia commerciale che, invece di intervenire sul prezzo, riduce la quantità di prodotto, spesso modificando il packaging per “ingannare l’occhio” del cliente. In pratica, le società contengono i costi e aumentano la redditività apportando modifiche, spesso impercettibili, al prodotto. E per quanto in alcuni casi la riduzione delle porzioni sia utile alla linea e alla salute, è impossibile non interrogarsi in merito alla liceità di questa pratica in quanto potrebbero configurarsi reati come quelli di truffa o pratica commerciale scorretta.
I consumatori devono tuttavia stare attenti anche alla cosiddetta skimpflation (da skimp ossia lesinare, fare economia), in quanto questa pratica comporta una riduzione della qualità del prodotto (o del servizio), mantenendo invece stabile il prezzo. Ad esempio, un peggioramento della qualità degli ingredienti di un prodotto alimentare o una maggiore frequenza di cancellazione dei voli da parte di una compagnia aerea. E ancora le compagnie telefoniche che riducono il personale nei call center, aumentando le tempistiche di risoluzione dei problemi, ne sono un altro ottimo esempio. Come si traduce però in italiano? Purtroppo bisogna ricorrere a una perifrasi, molto meno efficace di questo e altri neologismi di tipo xflation.
Infine un’altra strategia adottata per trasferire l’aumento dei costi dovuto all’inflazione sui clienti è vendere a prezzi nettamente superiori formati speciali del prodotto, ad esempio la pasta Barilla trafilata al bronzo, le Gocciole al caramello ecc. Seppur priva di un nome suo, questa pratica può incidere sensibilmente sulla spesa dei consumatori.
Ma inflation è un termine davvero molto produttivo e vi rimando a un dettagliato articolo dello scorso marzo di Licia Corbolante per approfondimenti.